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Raccontare Storie Attraverso Immagini

Raccontare storie attraverso immagini

Che significa raccontare storie attraverso immagini?

Una delle cose di base nella strategia di marketing di un’azienda è il cosiddetto “storytelling”, cioè raccontare storie attraverso immagini. Lo storytelling consiste in una serie di rappresentazioni soprattutto visive, sonore, percettive che dimostrano come le caratteristiche di un prodotto/brand possono emozionare e, di conseguenza creano una relazione con il pubblico.

Raccontare storie attraverso immagini significa mettere in luce il racconto del lavoro, dei processi, delle tecniche usate per la creazione di un cibo, ma anche il marchio, il prodotto visto dal punto di vista del consumatore. Raccontare una storia di cibo tramite le immagini non è una cosa facile, perché dentro di esse si devono rinchiudere moltissime idee, persone, progetti, sogni realizzati e fallimenti.

Raccontare storie attraverso immagini richiede creatività

Sapere esattamente quale reazione avrà un presunto cliente davanti all’immagine che è stata creata, richiede un po’ di esperienza e una grande capacità di osservazione. Trasmetterà il messaggio che si è voluto trasmettere? L’esperienza è molto importante perché fa risplendere la creatività. La creatività è come un diamante grezzo nascosto dal fango e roccia.

Metterla in pratica ogni giorno è come pulire quel diamante finché sarà perfettamente brillante. Un’immagine che racconta una storia deve essere in grado di tele portare la persona che la guarda in quel contesto, far sentire l’atmosfera di una certa realtà. Nulla è fotografato a caso. Tutto è costruito in dettaglio per creare l’effetto desiderato.

Il cibo deve essere in grado di trasmettere sensazioni tattili che vengono raccontate attraverso la texture, l’impiattamento, il taglio…

Vi è mai successo di guardare una foto e subito avere dei ricordi dell’infanzia? ? Il pane caldo appena sfornato dalla nonna, o l’atmosfera intorno alla tavola di cucina mentre preparavate i biscotti di Natale insieme alla vostra madre?

Ognuno di noi ha dentro delle storie meravigliose. I nostri ricordi ben custoditi fanno capolino ogni volta che vediamo, sentiamo o tocchiamo qualcosa. Come raccontare storie attraverso immagini?

Che cosa si vuole raccontare?

La scelta del tipo di contenuto da utilizzare dipende dal messaggio che si vuole comunicare. Se l’obiettivo è promuovere un prodotto, potrebbe essere necessario creare un insieme di immagini e video per mostrare il prodotto in azione e illustrare il processo di realizzazione. Oppure si potrebbe decidere di raccontare la storia del prodotto, dalle sue origini fino alla sua produzione, focalizzandosi anche sul contesto aziendale e sull’aspetto umano della creazione del prodotto.

Invece, se si vuole catturare una certa situazione o momento, come la preparazione o la presentazione di un piatto, si potrebbe optare per l’uso dell’atmosfera e della composizione, scegliendo se includere o meno persone nell’immagine.

Come farlo?

In entrambi casi, per poter raccontare storie attraverso immagini, ci si deve rassicurare che esse sono molto belle, ben realizzate e i colori sono armoniosi. Le immagini devono subito colpire anche se si trovano in mezzo a moltissime altre.

Esprimere un’opinione su un prodotto, una ricetta o gli ingredienti è molto importante. Questa opinione deve essere focalizzata sulla qualità, la consapevolezza e la responsabilità riguardo alle scelte alimentari. È fondamentale trasmettere concetti corretti e in linea con la sfera sociale, economica e ambientale, nonché con le tendenze culinarie. Essi devono rispondere alla richiesta di trasparenza e conferiscono al cibo autenticità e identità. In una narrazione, l’enfasi deve essere sempre posta sull’aspetto umano e non sul prodotto stesso.

Va sottolineato bene il rapporto delle persone con il cibo, soprattutto nei prodotti della terra. In mezzo alla filiera dal campo alle nostre tavole ci sono sempre dei esseri umani. Destinate principalmente alle reti sociali, le immagini e i video creati trovano il mezzo per raggiungere direttamente i consumatori, coinvolgendoli. La parte visuale è molto importante e riesce a trasmettere un messaggio meglio di qualsiasi altro mezzo.

Comunicazione chiara e semplice

Un altro elemento importante per realizzare immagini di cibo vincenti dal punto di vista comunicazione è la semplicità della composizione. Si deve mettere accento sulla texture dei alimenti, cercando di fotografare in una maniera che crea multisensorialità. Il cibo che attraverso l’immagine viene non solo visto, ma subito provoca il desiderio di essere assaggiato.

Una immagine che conduce alla stimolazione intensa di tutti i sensi e crea un legame con la realtà è sempre vincente. Si dice che il successo di una fotografia di cibo sta nella sua capacità di risvegliare l’appetito. La comunicazione deve essere vicina, chiara, verosimile e corretta.

Sfoglia dello strudel
Mani di donna che sbucciano pere per conservarle.

Atmosfera e colori

L’atmosfera creata intorno al cibo può essere importante per trasmettere un certo messaggio. Lo stile e l’ambientazione trasmettono subito l’idea della stagione, ad esempio un’atmosfera scura può raccontare l’autunno o l’inverno, invece il colore bianco combinato con il rosso parla di Natale. L’arancione o turchese fanno subito estate e così via. Il colore è quello che si nota per primo e può influenzare l’umore e le scelte.

Angolo di ripresa e orientamento

L’angolo di ripresa può raccontare vari aspetti del cibo aiutando a cogliere un momento o trasmettere una sensazione. Per raccontare in modo giusto la struttura del cibo si deve tenere conto anche dell’orientamento delle immagini. Ad esempio, se si fotografano frullati, cibi che colano, panini multistrato o torte molto alte è indicato usare l’orientamento verticale e riprendere il cibo di lato. Quando si fotografa un piatto di pasta semplice si usa l’orientamento orizzontale. Nella scelta dell’orientamento si deve tenere conto anche del contesto dove le foto verranno inserite.

Riprese video

Le riprese video di tutto il processo di creazione del cibo, dalla provenienza dei ingredienti all’arrivo alla tavola, sono molto utili. Soprattutto le riprese video del dietro le quinte del servizio fotografico.

Coinvolgere il cliente

Coinvolgere il cliente nel processo di creazione è fondamentale. Perché può succedere che, nonostante un buon brief, non si riesce a interpretare correttamente il desiderio da esso espresso.

L’utilizzo di una moodboard è estremamente vantaggioso quando si tratta di raccontare storie attraverso le immagini. La moodboard è un insieme di disegni, immagini, texture, colori e idee scritte, un collage che aiuta a dare una direzione al racconto che si vuole creare. Utilizzare una moodboard all’inizio del progetto aiuta il cliente e il fotografo a concordare una visione comune dello stile che si intende adottare. Allo stesso tempo serve per verificare che la direzione sia quella giusta per evitare di perdere tempo in un lavoro che non soddisfa le esigenze del progetto. In sostanza, la moodboard è uno strumento utile per mantenere la coerenza e l’efficacia del racconto visivo.

Il cliente ripone la sua fiducia nel fotografo poiché constata che questi tiene conto delle sue necessità e lo coinvolge attivamente nel progetto.

Affidarsi a un professionista

In conclusione, il successo di una campagna di marketing e stesso di un’azienda dipende in grande misura della comunicazione visiva. Ma anche del modo in cui viene raccontata la sua storia e dei suoi prodotti attraverso l’immagine. Per ciò è importante affidarsi a un professionista in grado di realizzare tutto ciò.

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Ecco un esempio pratico di come, qualche tempo fa, ho usato la narrazione tramite le foto per promuovere una salsa Caesar.

Disporre di un condimento per l’insalata a portata di mano può trasfigurare un pasto comune in un’esperienza gastronomica straordinaria.

Lo sapevate?

Il nome della salsa Caesar proviene dall’insalata Caesar e ci sono due storie diverse sull’origine del nome di questa insalata. Una storia dice che è stata nominata in onore di Giulio Cesare.

Un’altra storia racconta che Cesare Cardini, un immigrato italiano negli Stati Uniti, sviluppò la salsa per insalate negli anni ’20 per il suo ristorante a Tijuana, in Messico. 

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